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Nel Mezzo della Pandemia da Coronavirus, il Miglior Posto Dove Essere è l’Italia

Filippo Lubrano
3 min readMar 14, 2020

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Chi è nato nella mia generazione degli Early Millennials ha visto solo la parabola discendente di questo Paese: la perdita costante di rilevanza sulla scena mondiale, la progressiva erosione di credibilità della classe politica, un invecchiamento demografico — e ideologico, mi sento di aggiungere — senza precedenti.

Lo scoppio dell’epidemia in Italia, primo Paese in occidente, ci ha riportati nostro malgrado al centro del palcoscenico. Da un punto di vista medico, economico e politico saremo un grande test per il mondo intero, avendo quel “vantaggio” di quel paio di maledette settimane rispetto alla maggior parte dei G7.

Ho sempre trovato il patriottismo sostanzialmente anacronistico, un filo ridicolo, spesso ingiustificato, talvolta con echi fascisti, specie quando si basava su una presunta superiorità gastronomica, o sulle capacità calcistiche del Paese.

Lo ritrovo invece oggi, in questi giorni solitari, di paura e di riflessione, e di comparazione con quanto succede nell’altrove vicino (Francia, Germania, Spagna, UK) e lontano (USA, soprattutto), dove si affronta un’emergenza sanitaria con una leggerezza sconcertante.

È oggi che mi rendo conto di quanto sia fortunato ad essere nato — e aver deciso di tornare a vivere — in un

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Filippo Lubrano
Filippo Lubrano

Written by Filippo Lubrano

Innovation and Internationalization Consultant, Journalist, Writer (Cybersec, Asia, Poetry)

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