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Il Made in Italy? Fra Poco Sarà Rimpiazzato dal Nuovo Made in China
I cinesi sanno copiare meglio di noi. Tra poco sapranno anche inventare meglio.
Quando pensate al “Made in Italy”, cosa vi raffigurate nella mente? È probabile che vi vengano in mente le famose 4 F, “Food, Fashion, Furniture and Ferrari”. I nostri grandi marchi del lusso, la nostra proverbiale eleganza.
Ecco, in realtà, la cosa che noi esportiamo di più al mondo sono prodotti di alta ingegneria, che vale il 20% del totale del nostro export. Il settore arredamento e quello della moda, insieme, non arrivano al 5%. Il vero vantaggio strategico del Made in Italy è ancora più nei brevetti che nella proprietà intellettuale dei brand che non vogliono che gli venga contraffatta la griffe.
Per quanto, ancora, però?
Il problema è che questo vantaggio strategico è destinato a svanire. E a farlo probabilmente molto presto.
Perché? Perché la Cina ha varato qualche anno fa sotto il premier Li Keqiang il programma “Made in China 2025”, che consta di un piano dettagliato per far sì che la Repubblica Popolare Cinese diventi nel giro dei prossimi sei anni leader mondiale in alcuni campi fondamentali dell’industria del futuro: l’information technology, la meccanica per l’agricoltura, la medicina e la sua diagnostica, i semiconduttori, i veicoli…